lunedì 4 marzo 2013

Dei pensieri disordinati di questa mattina

Pensiero numero uno
Poi ci sono quelle mattine che, per percorrere una decina di chilometri da un paesotto all'altro, ti trovi davanti (non necessariamente in quest'ordine) quello che va così piano che sembra si sia addormentato al volante, l'autobotte del trasporto acqua potabile, quell'altro che deve svoltare e comincia a rallentare, tipo, cinque chilometri prima, l'autobus di linea che ogni tanto effettua le sue fermate, il furgone di epoca pre-industriale, due autoarticolati uno dietro l'altro, un altro che trasporta ruspe, l'incidente automobilistico e, per finire, becchi tutti i semafori rossi.
Per "fortuna" tu stai andando (di nuovo) in ospedale per cercare di capire che cappero sta succedendo alle tue 'ndrame e non hai poi tutta questa fretta.

Pensiero numero due
Autobus di linea della SITA. Sul fronte del veicolo campeggia prima la scritta luminosa, FASANO e poi quella successiva, VICEVERSA. Bello! Ho sempre desiderato andare a Viceversa.

Pensiero numero tre
Osservato da una certa distanza,  il genere umano è davvero uno spasso.

Pensiero numero quattro
Soprattutto negli ospedali, credo sia importante dare ai pazienti un'immagine di pulizia, sobrietà, efficienza. Penso io. Perciò proprio non capisco certe operatrici sanitarie che si presentano con una tonnellata di trucco sulla faccia, acconciature improbabili, un'altra tonnellata di monili e pataccume vario addosso e, per finire, calzature da tappeto rosso la notte degli Oscar. 

Pensiero numero cinque
Nessuno mi ama come i miei fibromi uterini. Per quanto io li schifi e abbia già cercato di sbarazzarmi di loro con le maniere forti, quelli ritornano sempre da me e mi si appiccicano dentro.

Pensiero numero sei
È straordinaria l'approssimazione semantica (con conseguente versatilità di utilizzo) della parola carta nella nostra lingua. Prendiamo, per esempio, la signora che ha bussato alla porta dell'ambulatorio di oculistica spiegando agli altri pazienti in attesa: "Devo solo consegnare le carte." Francesi o napoletane?

Pensiero numero sette
Uno shot di sedativo sparato direttamente in vena è una cosa che, ogni tanto, non dispiace poi troppo. Gastroscopia a parte.





Nessun commento:

Posta un commento