giovedì 26 luglio 2012

Del pomodoro

Ero una bambina e ogni tanto facevo una puntata nell'orto di papà. Staccavo il pomodoro dalla pianta, lo pulivo un po' con le mani e lo mettevo tutto in bocca per evitare che, mordendolo, il succo schizzasse dappertutto. Schiacciarlo tra i denti, con le guance gonfie, era come provocare una piccola esplosione di sensazioni: il calore profumato del sole mescolato al turgore della buccia e al cuore liquido, succoso, leggermente aspro del pomodoro.
Stamattina non ero nell'orto di papà. Ero nella mia cucina e m'è venuta voglia di mangiare qualcosa. Ho visto i pomodori dell'orto di papà nella coppa sul tavolo. Ne ho preso uno, l'ho sciacquato e l'ho morso piano. Uno schizzo debole. Pochi danni. Non è così che si fa! Remember? Tutto in bocca e... scrunch! La piccola esplosione. E il ricordo di un'infanzia colorata. 
E profumata di pomodori bollenti di sole.