venerdì 13 giugno 2014

Di un amore senza fine

C'è vento. Un vento fresco. L'acqua nella cala è calma ma, sullo scoglio, il vento scompiglia i capelli e fischia nelle orecchie. La voce gorgogliante dei flutti marini è un sottofondo incantevole. Oltre ciò, solo il canto degli uccelli. Non c'è nessuno sullo scoglio adesso. Soltanto io.
Resto incantata in piedi sulla roccia con la pelle ancora gocciolante dopo il mio ultimo bagno. I capelli bagnati mi accarezzano il viso al ritmo irrequieto del vento. Gli occhi persi nell'azzurro cangiante del mare. Dopotutto s'appartengono, i miei occhi e il mare. Condividono la stessa trasparenza e lo stesso colore. 
Sono a casa.

*

Le occhiate sono pesci simpatici.
M'immergo, mi giro sott'acqua e mi guardo indietro mentre nuoto e loro sono là che nuotano con me. Mi tengono compagnia e mi fanno ridere.

*

Mentre mi preparo al tuffo dalla roccia, fissando il verde brillante sotto di me e pregustando il momento in cui scomparirò completamente nell'acqua, mi ritrovo a mormorare: "Amore mio!"
...
Mare mio, ma tu lo senti quanto ti amo?

*

Pensiero polemico prima di andar via
Tu, donna che arrivi a mare che è già passato mezzogiorno, in compagnia di uno che dimostra il doppio dei tuoi anni, con il cappellino da baseball, gli occhiali da sole da gran fica, gli stivali ai piedi, tre borse di diverso tipo (di cui una nera tutta sbrilluccicosa) e il pezzo di sotto del bikini stile filo interdentale, senti a me, vai a Lido Morelli ché questa cala non è posto per te.


sabato 7 giugno 2014

Di un uomo che ho lasciato andare

Eravamo in metropolitana. A Roma. Era seduto di fronte a me. Non c'era nessuno in piedi tra di noi. Chiacchieravamo. 
A un certo punto, lui ha notato il mio anello e mi ha detto: "I like your ring." Si trattava di un anello in acciaio dalla forma quadrata. A riempire il quadrato lucido, c'erano nove piccoli quadrati di silicone azzurro.
"Oh, yes. Thanks.", ho risposto io. "I like it, too. It's a gift and...", ho spostato il quadrato d'acciaio lateralmente a lasciare solo un lato affilato che sporgeva tra medio e anulare. "... and it can become a dangerous weapon if you turn it like this." 
Ho sollevato lo sguardo verso di lui, sorridendo. E lui ha ricambiato lo sguardo fissandomi dritto negli occhi. Intensamente. Per pochi attimi non ha detto nulla. Poi: "Your eyes are your weapon."
Oggi, mi rendo finalmente conto, nessuno mai più di lui. 
Nessuno.



martedì 3 giugno 2014

Di un ricordo del corpo che, a volte, ritorna felice e vero

I muscoli si tendono. Poi si contraggono. 
Sento il corpo. Lo sento tutto. Ha risucchiato la mente nelle vene. E adesso respiriamo libere. Io e lei. Abitiamo l'aria, sfidiamo lo spazio e la forza di gravità. 
La gioia s'impossessa di ogni fremito della pelle. 
Sono viva. Assolutamente, completamente, indiscutibilmente viva.
...
I want more.