giovedì 23 febbraio 2012

They'll see and they'll know, and they'll say, "Why, she wouldn't even harm a fly..."

Alfred Hitchcock è uno dei grandi del cinema. Per me è un fatto oggettivo. 
E siccome è un grande del cinema, sono convita che tutti, anche i più giovani, in qualche modo debbano aver sentito parlare di lui o dei suoi film. Almeno i più famosi, i più citati, i più copiati, i più replicati...
Invece ho recentemente scoperto, con estremo disappunto, che non è così. Quando un mio alunno, l'altro giorno, stentava a leggere il nome di Alfred Hitchcock inserito in un esercizio nel loro libro di testo, mi è venuto spontaneo chiedergli come mai, se non sapeva chi fosse questo tizio. Così ho scoperto che, non solo lui ma, di un'intera classe di dodicenni/tredicenni (25 in tutto), nessuno - dico, n-e-s-s-u-n-o! - sapeva chi fosse Hitchcock o aveva mai visto o sentito nominare uno dei suoi capolavori senza tempo. Questo, per esempio: 




Invece, tutti - dico, t-u-t-t-i! -, conoscevano questo tema:



Come mai? Semplice. Perché l'hanno sentito nel programma televisivo Le Iene un sacco di volte. 
Mi sono esibita in una fantastica performance vocale e mimica che cercava di riprodurre la sequenza. Hanno capito subito! Come sempre più spesso accade, ho sospeso la lezione d'inglese per provvedere a colmare una lacuna culturale inaccettabile.
Ho spiegato chi fosse Alfred Hitchcock e ho raccontato loro la trama di Psycho, descrivendo (con un certo trasporto) alcune scene topiche del film, a partire, appunto, da quella famosissima della doccia:


E poi mi sono soffermata sulla sequenza che ha impressionato in maniera indelebile me quando ho visto il film la prima volta, da bambina. 
La sedia a rotelle che ruota lentamente verso la cinepresa e poi subito zoom sul teschio imparruccato, l'urlo di Lila, la lampadina che, colpita dalla mano della donna, comincia a dondolare in modo sinistro, di nuovo la musica raccapricciante dei violini a definire l'atmosfera della scena, l'ingresso improvviso di Norman travestito da sua madre con il coltellaccio in mano. Mi presi uno spavento infinito, all'epoca. 




I ragazzi si sono appassionati alla storia. Qualcuno ha appuntato il titolo sul diario e ha affermato che sarebbe andato a cercare il DVD alla Feltrinelli. 
Missione compiuta!



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