mercoledì 19 settembre 2012

Della prima puntata

Si era fermato in mezzo alla strada. Il percorso era in salita e decisamente faticoso ma i cartelli e le indicazioni puntavano tutti in quella direzione. Di fianco alla strada principale ce ne erano altre, tante piccole deviazioni tortuose, senza indicazioni e senza cartelli. Non sapeva dove portassero quelle strade e neppure se portassero davvero da qualche parte. Eppure, all'improvviso, si era fermato. Guardava la strada in salita davanti a sé. Era da tanto che camminava su quella strada e, per tutto il tempo, aveva continuato a salire e sudare e sbuffare e non l'aveva mai vista diventare più dolce, più piacevole. Si sedette su un sasso. La domanda che continuava ad agitargli i pensieri, da un po' di tempo, era sempre la stessa: "Sei sicuro che stai andando nella direzione giusta?" Il problema è che non riusciva più a rispondersi di sì. Aveva continuato comunque a camminare sulla stessa strada perché non gli sembrava saggio avventurarsi per altre vie sconosciute, nonostante alcune apparissero vagamente più allettanti di quella che stava percorrendo. Temeva di perdersi, d'incamminarsi per strade ancora più faticose di quella che aveva scelto. I passanti che incontrava lungo il cammino lo esortavano a continuare. Quando aveva provato a confidare i suoi dubbi a qualcuno, quello l'aveva guardato come se fosse impazzito. Ovvio che si dovesse continuare a seguire la strada principale! Bisognava stringere i denti e accettare i passaggi più o meno scomodi e affollati che ogni tanto si riuscivano a ottenere. Poi scendere e rimettersi a camminare. Prima o poi sarebbero arrivati a destinazione. E poi, gli dicevano, chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia, non sa quel che trova. Certo, rispondeva lui, ma potrebbe pure trovare qualcosa di meglio. Si trattava di correre un rischio, alla fine. Già, il rischio. Quanto era disposto a rischiare? In realtà, lui non era un tipo disposto a rischiare molto. Almeno, non lo aveva più fatto da quando aveva scelto d'imboccare quella strada. Ma forse, a pensarci bene, non era mai stato disposto a rischiare sul serio. Aveva sempre avuto paura di perdere quello di buono che era riuscito a ottenere o a costruirsi e aveva finito per limitare il rischio e ignorare il suo istinto o i suoi desideri. Li aveva frenati, messi a tacere o incanalati altrove. Pensava di essere un uomo equilibrato, ragionevole. Invece, adesso, all'improvviso, cominciava a pensare di essere semplicemente un vigliacco.
C'erano di quelli che avevano cambiato strada e sapeva che molti erano già arrivati a casa. Si era detto che erano sicuramente persone migliori di lui, persone in gamba, forti, capaci. Lui non era così. La sua mediocrità era un limite con il quale si confrontava ogni giorno e lo spingeva a non cambiare percorso. 
Seduto sul sasso, guardò la strada principale in salita. Diventava sempre più ripida, sempre più arida e desolata. Poi, guardò la strada che si apriva vicino al suo sasso. Era stretta. Si piegava subito in una curva e scompariva in una folla di alberi frondosi.
Rimase seduto a pensare per un bel pezzo.
(Fine prima puntata)

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