Ho dormito male. Mi sveglio con gli occhi iniettati di sangue. Il mio fegato implora pietà.
È un brutto periodo. Shit happens, dicono gli inglesi. In questo periodo, la shit mi sta capitando a palate, però. E vivere in questo schifo d'Italia non aiuta di certo.
Devo andare a scuola.
Collego l'iPod all'autoradio. Devo scegliere la musica da ascoltare ma mi sento profondamente irritata e non riesco a pensare a nulla che mi darebbe un po' di sollievo.
Scorro velocemente le playlist in memoria. Istintivamente mi fermo su una. Titolo: Italiana. Non ricordo assolutamente cosa ci sia là dentro e non ho tempo di verificare.
Incuriosita, schiaccio play e parto.
Miiiiiiiiiiii'! Ho beccato quella giusta!
Brano #1
Se telefonando, Mina
Se telefonando
io potessi dirti addio
ti chiamereeeeeeeeeeeeeeeeeeiiiiiiiiiiii!
[canto pure io]
Distensione - fase numero uno.
Gli angoli della bocca si rilassano.
Brano #2
Acqua e sapone, Stadio
Allora, il testo di questa canzone è pessimo e, quando l'ascolto, mentalmente mi ripeto che è una boiata pazzesca. Però la canzone continua a piacermi e non posso farci niente. Solo, evito di cantarla.
Distensione - fase numero tre
Gli occhi sorridono.
Brano #3
Ma che freddo fa, Nada
La notte adesso scende
con le sue mani fredde su di me
ma che freddo fa
ma che freddo fa
Distensione - fase numero tre
Comincio a notare il paesaggio oltre i vetri dell'auto.
Brano #4
Nessuno mi può giudicare, Caterina Caselli
Nessuno mi può giudicare
nemmeno tu
Distensione - fase numero quattro
La fronte corrugata molla un po' la presa mentre elenco mentalmente un po' di persone alle quali potrei cantare questo verso qua.
Brano #5
Sandokan, Oliver Onions
Quando parte questa, mi scappa da ridere. E rido.
Finalmente la fronte corrugata si distende del tutto.
Canto a squarciagola.
Corre il sangue
nelle vene
grande vento
nella notte calda si alzerà
Sandokàn Sandokàn
giallo il sole la forza mi dà
Sandokàn Sandokàn
dammi forza ogni giorno ogni notte il coraggio verrà
Questa canzone è favolosa! Seriamente. Quasi un preghiera.
Brano #6
Via con me, Paolo Conte
Via, via
vieni via di qui
niente più ti lega a questi luoghi [mi sa che c'hai ragione, Paolo]
neanche questi fiori azzurri
I fiori azzurri, no. Ma c'è quella cosa azzurra laggiù, quella che adesso lambisce l'orizzonte, che mi tiene legata a sé come una mamma gelosa.
Dove lo trovo un altro mare così?
Devo trovare un altro mare così.
E poi sono giunta a destinazione.
Off.
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