venerdì 13 giugno 2014

Di un amore senza fine

C'è vento. Un vento fresco. L'acqua nella cala è calma ma, sullo scoglio, il vento scompiglia i capelli e fischia nelle orecchie. La voce gorgogliante dei flutti marini è un sottofondo incantevole. Oltre ciò, solo il canto degli uccelli. Non c'è nessuno sullo scoglio adesso. Soltanto io.
Resto incantata in piedi sulla roccia con la pelle ancora gocciolante dopo il mio ultimo bagno. I capelli bagnati mi accarezzano il viso al ritmo irrequieto del vento. Gli occhi persi nell'azzurro cangiante del mare. Dopotutto s'appartengono, i miei occhi e il mare. Condividono la stessa trasparenza e lo stesso colore. 
Sono a casa.

*

Le occhiate sono pesci simpatici.
M'immergo, mi giro sott'acqua e mi guardo indietro mentre nuoto e loro sono là che nuotano con me. Mi tengono compagnia e mi fanno ridere.

*

Mentre mi preparo al tuffo dalla roccia, fissando il verde brillante sotto di me e pregustando il momento in cui scomparirò completamente nell'acqua, mi ritrovo a mormorare: "Amore mio!"
...
Mare mio, ma tu lo senti quanto ti amo?

*

Pensiero polemico prima di andar via
Tu, donna che arrivi a mare che è già passato mezzogiorno, in compagnia di uno che dimostra il doppio dei tuoi anni, con il cappellino da baseball, gli occhiali da sole da gran fica, gli stivali ai piedi, tre borse di diverso tipo (di cui una nera tutta sbrilluccicosa) e il pezzo di sotto del bikini stile filo interdentale, senti a me, vai a Lido Morelli ché questa cala non è posto per te.


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