venerdì 16 settembre 2011

Filia Maris

Ci sono di quei periodi che ti strozzano il respiro in gola. Sembra che la vita stessa ti sia contraria e resistere diventa faticoso. Di fronte solo muri alti e nessun varco visibile.

Mi metto in macchina. Vado a mare. 
Sola.
Arrivo a destinazione. Ci sono poche macchine parcheggiate nella stradina sterrata. M'incammino verso la cala.
Il mare riempie il mio sguardo all'improvviso. Lo so che sta per capitare, che il mare è lì, dietro quella curva ma, ogni volta che me lo ritrovo davanti, il cuore si spalanca per la meraviglia. 
Intenso blu. 
La sinfonia delle onde si fa più forte. 
Il vento. 
I miei passi solitari sul terreno caldo. 
Mi dirigo verso una delle estremità rocciose della cala. L'acqua m'incanta. Mentre cammino, lo sguardo mi vola sempre giù, oltre gli scogli, nel verde cristallino del mare. 
C'è poca gente, sia sulla spiaggetta, sia sugli scogli. Una decina di persone in tutto.
Mi fermo e poggio la borsa. 
Grazia dice che la diverte la rapidità con la quale mi levo i vestiti di dosso e sono pronta a tuffarmi in acqua. Ci penso mentre, maschera in mano, mi avvicino al bordo dello scoglio. Sorrido. (In effetti, gli altri mi sono sempre sembrati troppo lenti.)
Per qualche attimo fisso rapita il verde brillante sotto di me: è bellissimo. 
Poi muovo un passo oltre la roccia e mi lascio risucchiare dall'abbraccio liquido del mare. 
Riaffioro in superficie e sorrido ancora. Beatamente. Sono tornata in paradiso.
Mi calo la maschera sugli occhi, riempio d'aria i polmoni e vado ad incontrare il mondo sotto. 
Risalgo in superficie puntando verso la luce del sole: ogni volta ho come la sensazione di rinascere.
Nuoto, gioco con l'acqua, trattengo l'aria, la soffio via, galleggio, fluttuo, mi tuffo. Il mare mi brilla negli occhi e mi accende i sensi. 
Quando decido di uscire tirandomi su con la fune blu (che qualcuno ha opportunamente annodato ad uno scoglio) mi sento rigenerata. 
Mi perdo nell'orizzonte marino mentre il vento fresco asciuga la mia pelle bagnata. 
Sto bene. Per il momento io e la vita abbiamo ripreso a scorrere nella stessa direzione. 
Non ci sono più muri. 
Si sono sbriciolati nel mare.

martedì 13 settembre 2011

Nothing can separate us

Viaggiare è una predisposizione della mente. 
C'è gente che si sposta; viaggia, dice. In realtà, non si muove. La mente resta in uno stato passivo di assimilazione inerte di nuove informazioni sensoriali: viaggio sterile.
E c'è gente che viaggia anche quando il corpo non supera i confini del quotidiano vivere.

E poi c'è la musica.

Bianco e nero. Una donna piange in silenzio. E' bella. L'uomo con il cappello la guarda con occhi intensi. Soffre con lei. La prende per le spalle. Si guardano. Non dicono niente. Non smettono di guardarsi. Li osservo dalla finestra. Dei bambini che si rincorrono per strada ridendo mi distraggono. Bambini d'altri tempi: portano pantaloni corti, scarpe consumate che calpestano la strada polverosa e tasche bucate piene di fantasia. Scompaiono dietro un muro. Li seguo. Volto l'angolo. Dune di sabbia bollente. Il sole è una costellazione di lame di luce sfolgorante. La sabbia mi trattiene. Cado in ginocchio. Fa molto caldo. Guardo in alto. Il cielo è blu. Profondo. Il mare. Creature meravigliose mi nuotano attorno. Fluttuano leggere e mi sfiorano nella loro danza silenziosa. Salgono verso la superficie. Salgo con loro. Affioro. Ghiaccio. Una distesa di ghiaccio che si perde all'orizzonte. Al centro di questo deserto bianco un cancello enorme. Si apre piano. Passo. Un pozzo di roccia umida punta verso il cielo. E' buio qui dentro. La luce è in alto. Odore intenso di muschio e terra bagnata. Mi arrampico. Salto da un spuntone all'altro come se avessi le ali. Il punto di luce si allarga e diventa più brillante. Sono veloce. Sempre più veloce. La luce si fa accecante. Mi copro gli occhi con le mani. Bianco e nero.


domenica 11 settembre 2011

Coming

I am coming! I am coming!
I am coming through!
Coming across the divide to you
In this moment of unity
Feeling an ecstasy
To be here, to be now
At last I am free
Yes at last, at last
to be free of the past
and of a future that beckons me

I am coming! I am coming!
Here I am!
Neither a woman, nor a man
We are joined, we are one
With a human face
We are joined, we are one
With a human face
I am on earth
And I am in outer space
I'm being born and I am dying
(Sally Potter, Jimmy Sommerville & David Motion)